Emilia Romagna, petizione per l’abbonamento ‘treno + bici’ supera le 50.000 firme
In poco più di una settimana, la petizione online lanciata per protestare contro l’eliminazione dell’abbonamento “treno+bici”, decisa in Emilia-Romagna da Trenitalia, ha superato le 50.000 firme. Lo rende noto l’associazione Salvaiciclisti di Bologna, con un comunicato. “Ogni giorno migliaia di lavoratori raggiungono o si allontanano da Bologna in auto, congestionando e inquinando il perimetro urbano. Per molti- sottolinea l’associazione- il treno non viene considerato una valida alternativa all’auto: treni in ritardo, vagoni affollati, e difficoltà a raggiungere la stazione più vicina. I servizi dedicati ai pendolari calano ogni giorno e di recente è toccato all’abbonamento annuale bici+treno, che in Emilia-Romagna è stato definitivamente cancellato”.
La campagna contro questa decisione, ricorda Salvaiciclisti, è partita grazie alla spinta di una pendolare, Sara Poluzzi, che vive a Bologna e lavora a Imola: “Quando è stato cancellato l’abbonamento treno+bici si è rotto qualcosa in me. Ho pensato – dichiara Poluzzi, nella nota – che era ora di fare sentire la mia voce perché nonostante le belle parole e le interessanti teorie sulla sostenibilità dette e ripetute su tutti i media, si scivolava in maniera inaccettabile sulla messa in pratica, sulla pelle di chi tutti i giorni fa qualcosa di concreto”.
La petizione ha “una grande partecipazione perché in modo chiaro chiede al Paese di fare un piccolo passo in avanti”, commenta Adriano Cavaliere, presidente di Salvaiciclisti. La possibilità di disporre di un abbonamento valido su tutto il territorio nazionale e non a discrezione delle Regioni, infatti, per l’associazione è “un tassello fondamentale per garantire una politica di trasporti intermodali” che possa offire al cittadino “la vera libertà di movimento”.
La petizione prosegue, ma intanto “nessuna risposta al momento da Trenitalia – riferisce l’associazione – che in Emilia-Romagna ha cancellato l’abbonamento per l’aggiornamento di un software e non ha ritenuto opportuno continuare a offrire questo servizio“.
Agenzia Dire – www.dire.it