Passante Nord: interviene Legambiente
Nelle recenti esternazioni del sindaco Merola riguardo il Passante Nord viene prefigurato che al consumo di suolo dovuto all’ipotetica realizzazione dell’infrastruttura, dovrebbe corrispondere una contestuale rinaturalizzazione di territorio urbanizzato. Nelle dichiarazioni cogliamo un fatto positivo: per la prima volta un amministratore in carica di questa regione fa propria una richiesta su cui ci siamo battuti a lungo, quella di garantire un saldo zero nelle nuove urbanizzazioni.
Richiesta, va sottolineato, a lungo rigettata dalla giunta regionale che ha sapientemente eluso e rimandato il tema e ha concluso il proprio mandato senza aver realizzato alcun provvedimento per limitare l’edificazione, come invece promesso in fase elettorale. Un’importante novità quindi il discorso di Merola, che speriamo sia sul tavolo di tutti i futuri candidati alle regionali.
Tale strategia va però contestualizzata: l’obiettivo primario deve essere il mantenimento della campagna, mentre il “saldo zero” deve essere utilizzato come soluzione ultima, nel caso non sussistano altre alternative all’utilizzo di suolo vergine. Ad esempio per ampliare un’impresa non altrimenti delocalizzabile, o per servizi pubblici essenziali come gli ospedali.
Non è certo questo il caso del Passante Nord, un’opera pensata in un contesto economico e sociale completamente diverso da quello attuale. Una scelta che dal punto di vista trasportistico agevola il traffico su gomma e che la stessa Società Autostrade ha giudicato inutile.
Senza parlare della mancanza ad oggi di un progetto su cui valutare gli effetti ambientali, i rischi di urbanizzazione indotta attorno ai caselli (come giustamente segnalato dall’Assessore Gabellini poche settimane fa) e il frazionamento della campagna con contestuale perdita di capacità agricola. Ricordiamo, come solo nell’ultimo decennio, la regione dei DOP e di Fico abbia perso capacità agricola sufficiente a sfamare un’intera provincia.
Il fatto che si sia scelto di perseguire un nuovo percorso invece di utilizzare le risorse di Autostrade per migliorare e adeguare la viabilità esistente e sfruttare il tracciato in sede, pone in campo un dato: e cioè che il Passante Nord, determinerà un cambio di destinazione in ampie aree di terreno agricolo della pianura con aumento di valore di tali aree. Risulta quindi anche un’ operazione che crea interessi di tipo immobiliare.
Se il discorso del Sindaco di Bologna contiene delle novità, ci sembra che però vengano adottate per giustificare una vecchia politica. Quella di garantire i principali gruppi di costruttori nostrani, perseverando sulle grandi opere e seguendo la logica della speculazione edilizia.
La stessa logica che ha alimentato finora la fame di terreno vergine, senza che nessuna istituzione volesse mettere un argine.
(Fonte www.legambiente.emiliaromagna.it)