Qual è stata la sua rezione dopo la vittoria?
Avrei voluto ringraziare personalmente tutti i persicetani che mi hanno confermato alla carica di primo cittadino e dire agli altri che sarò come sempre il sindaco di tutti. Poi il pensiero è subito corso alla mia famiglia, che fin dall’inizio ha appoggiato la mia ricandidatura.
A chi o a cosa ne attribuisce il merito?
Ai persicetani che hanno premiato il programma della coalizione che ha sostenuto la mia candidatura. Mi piace inoltre pensare che sia stata una valutazione positiva rispetto all’operato dell’amministrazione che ha guidato Persiceto negli ultimi cinque anni.
Un suo commento sulla campagna elettorale?
È stato un confronto tutto sommato corretto. Peccato che qualche mio avversario abbia cavalcato le facili reazioni di pancia dell’elettorato su temi vitali per i cittadini senza avere alcuna reale conoscenza degli argomenti di cui si trattava, facendo allarmismo.
Ci parla dei suoi sostenitori?
Si tratta di una coalizione formata da forze che hanno sottoscritto i valori di fondo di un programma in cui ci siamo presi degli impegni precisi con i persicetani. Scuola, sanità e welfare, lavoro e imprenditoria, ambiente e benessere animale, promozione del territorio e giovani sono le tematiche su cui verteranno i progetti che abbiamo in comune.
Una sua opinione sull’andamento delle elezioni amministrative-politiche?
Credo che anche Persiceto abbia risentito del vento che sta spirando a livello governativo. La speranza cioè di poter uscire da una annosa crisi non solo economica ma anche sociale, valoriale, di credibilità dell’intera classe politica. Per quanto riguarda le liste civiche – o mascherate come tali – hanno pagato il prezzo di non aver saputo rinnovare presentandosi con facce che odoravano di naftalina e programmi che evidentemente non hanno fatto presa sui persicetani.
Dato il vostro programma, qual è il provvedimento più urgente da attuare?
Partirò dal migliorare la competitività territoriale, che per me si declina in tre fattori di competitività: economica (con un aumento dei posti di lavoro, della produttività e quindi del reddito delle famiglie), sociale (con particolare attenzione ai problemi legati alla casa e al sostegno alle fasce più deboli) e ambientale (valorizzando le eccellenze del territorio).
Ilaria Barbatano